Credo nella Giustizia e nel ruolo sociale dell'Avvocato come difensore dei diritti.
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Sono nato a Roma il 6 novembre 1976 e vivo a Parma, dove esercito la professione forense dal 2006, anno della mia iscrizione al locale Ordine degli Avvocati. Mi occupo prevalentemente di diritto del lavoro e, in particolare, delle problematiche relative ai rapporti di agenzia come legale fiduciario della sede parmigiana di Fnaarc - Federazione Nazionale Agenti e Rappresentanti di Commercio. Sono
attivo nel mondo dell’associazionismo forense e, nel corso degli anni, ho ricoperto la carica di consigliere direttivo dell’Associazione Forense di Parma e di AGAP-Associazione Giovani Avvocati di Parma, nella quale ho ricoperto la carica di Tesoriere, Vice Presidente e membro del Collegio dei Probiviri. Amo la mia professione e credo nel ruolo sociale dell’Avvocato come difensore dei diritti di tutti. Nelle quotidiane difficoltà che la nostra Professione ci presenta, trovo conforto ed ispirazione nel pensiero di Piero Calamandrei, il quale così aveva ad esprimersi: "Molte professioni possono farsi con il cervello e non con il cuore; ma l’avvocato no! L’avvocato non può essere un puro logico, né un ironico scettico, l’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli atri uomini e farli vivere in sé; assumere su di sé i loro dolori e sentire come sue le loro ambascie. Per questo amiamo la nostra toga; per questo vorremmo, che quando il giorno verrà, sulla nostra bara sia posto questo cencio nero al quale siamo affezionati, perché sappiamo che esso è servito ad asciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso e soprattutto a ravvivare nei cuori umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia”.
16/11/2022
Con la recentissima ordinanza n. 29113 del 6 ottobre 2022, la Corte di Cassazione interviene in tema di ferie e relativa indennità sostitutiva ed afferma il principio di diritto secondo cui il dipendente è titolare del diritto irrinunciabile a fruire di un periodo di ferie retribuite, nella misura ed alle condizioni previste dalla normativa vigente. Laddove, tuttavia, tale diritto non sia stato pienamente fruito in costanza di rapporto, il lavoratore avrà diritto a percepire un'apposita indennità sostitutiva. Ciò tuttavia solo laddove dimostri di non essere stato messo dal datore di lavoro nelle condizioni di fruire delle ferie maturate. Nell'ipotesi invece in cui il datore di lavoro, prima della cessazione effettiva del rapporto, abbia dato al lavoratore l'opportunità di godere delle ferie accumulate e questi non l'abbia sfruttata, nessuna indennità sarà dovuta.
Con l’ordinanza 29113/2022, la Cassazione afferma che, al termine del rapporto, il pubblico dirigente ha sempre diritto a vedersi riconosciuta l’indennità sostitutiva delle ferie non godute.
29/06/2022
Con i colleghi del Consiglio Direttivo di Gruppo Professioni Parma è in corso un'esperienza umana e professionale di grande rilievo.
11/05/2022
clienti riconoscenti
01/05/2022
Buon primo Maggio...
https://parma.repubblica.it/cronaca/2022/05/01/news/incidenti_lavoro_tre_operai_ustionati_in_provincia_di_parma-347635337/
È accaduto a Fidenza in un'azienda vetraria: nessuno è in pericolo di vita
29/03/2022
Entrato in vigore il 25 marzo 2022, il nuovo Decreto Legge con le misure per la cessazione dello stato di emergenza. Le disposizioni principali riguardano: la graduale eliminazione del green pass base e rafforzato, l’obbligo per i lavoratori ultracinquantenni, l’isolamento e l’autosorveglianza, e le disposizioni volte a favorire il rientro nell’ordinario in seguito alla cessazione dello stato di emergenza da Covid-19. Per approfondire: https://tinyurl.com/mpsc3fsx
24/03/2022
INTERPOSIZIONE ILLECITA DI MANODOPERA
Riporto dal sito Euroconference la seguente nota a sentenza in materia di interposizione illecita di manodopera ed obblighi retributivi in caso di mancata ricostituzione del rapporto di lavoro.
>.
Centro Studi Lavoro e Previdenza – Euroconference
fonte: https://www.eclavoro.it/interposizione-illecita-manodopera/?utm_source=20220324&utm_medium=email&utm_campaign=NLEcLavoro
Interposizione illecita di manodopera: per rapporto non ripristinabile retribuzioni dal momento dell'offerta della prestazione (Cass. 4990/22)
18/03/2022
Contratto di Agenzia
CLAUSOLA RISOLUTIVA ESPRESSA E MANCATO RAGGIUNGIMENTO DEL BUDGET
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Tribunale di Busto Arsizio, Sezione Lavoro
Sentenza n. 142 del 7 Aprile 2021
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Con la sentenza in commento, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Busto Arsizio ribadisce e rafforza un principio già espresso dalla Suprema Corte (vedi tra le altre Cass. Civ. - Sez. lav. n. 10934 del 18 maggio 2011), in tema di mancato raggiungimento dei minimi di vendita ed operatività della clausola risolutiva espressa inserita nel mandato.
In buona sostanza, viene spezzato l'automatismo tra mancato raggiungimento del budget e libera recedibilità dal mandato da parte della preponente, la quale sarà sempre gravata dell'onere di fornire la prova rigorosa dell'inadempimento dell'agente.
Solo laddove possa evidenziarsi un principio di colpa in capo all'agente, in termini di non diligente adempimento nell'esecuzione del mandato , così da potersi stabilire una connessione tra condotta tenuta dall'agente e mancato raggiungimento dei minimi di vendita, solo allora la preponente potrà invocare l'applicazione della clausola risolutiva espressa.
E' evidente la ricaduta che tali pronunce sono destinate ad avere sui rapporti di agenzia in epoca pandemica, a seguito dei numerosi casi di recesso operato dalle mandanti in conseguenza del mancato raggiungimento del budget.
E' facilmente immaginabile l'ampio contenzioso che andrà a svilupparsi su iniziativa degli agenti vittime di recesso, i quali potrebbero avere buon gioco nell'invocare l'assenza di una propria responsabilità nel conseguimento degli obbiettivi assegnati nell'ultimo biennio.
Il tema è estremamente "caldo" e personalmente mi è capitato di rendere già numerosi pareri sia ad agenti che ad aziende mandanti.
Lo Studio è a disposizione per chiarimenti o approfondimenti su casi concreti.
Avv. Alessandro Davini
02/03/2022
ASCOM CONFCOMMERCIO PARMA
Nella seduta del 24 febbraio 2022, l'Assemblea del neo costituito di ha dato vita al nuovo Consiglio Direttivo, assegnando la carica di Presidente al dott. e la carica di Vice Presidente alla dott.ssa ed al sottoscritto.
Mi onoro quindi di far parte del nuovo Consiglio con una carica di rappresentanza e di prestigio.
Ringrazio della fiducia accordatami da Ascom, nelle persone del Presidente e del Vice Direttore , rivolgendo un sincero augurio di buon lavoro a tutto il Gruppo ed ai colleghi consiglieri.
https://www.ascom.pr.it/it-it/notizie/gruppo-professioni-parma--costituito-il-nuovo-consiglio-allinterno-di-ascom.aspx
27/01/2022
27 Gennaio 2022 - GIORNATA DELLA MEMORIA
"Vi siete mai chiesti quanti nacquero ad ? Vi siete mai chiesti quante partorirono il frutto delle violenze subite all'interno dal ?
Un numero preciso non siamo in grado di fornirlo, perché non fu tenuto conto nell'anagrafe del campo di questo dato proprio perché molti di loro vissero solo pochi minuti.
Grazie alla testimonianza di Stanisława Leszczyńska, furono circa 3000 i nati vivi a cui ella prestò personalmente assistenza. Di questi circa la metà furono soppressi immediatamente dopo il parto dal personale del campo, annegati in un barile. Un altro migliaio circa morirono di fame freddo e malattie.
Era una pratica diffusa bendare il seno alle proprio per impedire loro l' , in questo modo era possibile testare la resistenza dei bambini prima di morire di fame.
Un'altra pratica adottata ad Auschwitz (per esempio da ), era quella di legare le gambe alle donne durante il travaglio, per assistere alla loro sofferenza e alla morte lenta di mamma e bambino.
Alcuni più fortunati, grazie alle loro caratteristiche somatiche, furono destinati all'adozione di coppie tedesche aderenti al Progetto Lebensborn.
Di quelli che purtroppo rimasero al campo, solo una trentina riuscirono a sopravvivere, insieme alle madri fino a che non arrivarono le truppe alleate.
La registrazione delle nascite avvenne a partire dalla metà del 1943. Prima non era consentito a nessun neonato di sopravvivere ad Auschwitz. Da quella data in poi, sopravvissero solo i neonati destinati ai campi per le famiglie. In questo caso al nuovo nato veniva assegnato un numero, tatuato sulla pelle.
Una volta iniziata la liquidazione del campo, si cercò di uccidere tutti i bambini nati ad Auschwitz. Solo in rare eccezioni riuscirono a salvarsi. È per questo che possiamo affermare con certezza che la quasi totalità dei bambini che nacquero nel campo, perirono nel campo.
Vorrei riportare qui di seguito la testimonianza di un sopravvissuto ad Auschwitz, , che nel suo "Sono stato un numero" racconta cosa veniva fatto ai bambini nati da poco. La brutalità di queste parole non ci può lasciare indifferenti:
«Un giorno io e un altro prigioniero ci trovavamo vicini ai carretti per il trasporto dei bambini. Dovevamo farne salire a bordo alcuni, fino a completare un carico. Una SS si avvicinò, indicò con il dito un bimbo di un paio di mesi e disse al mio compagno di lanciarlo sul carretto. Per rendere l’ordine più chiaro, mimò il gesto con le braccia, disegnando un volo molto ampio.
Lanciarlo? chiese il mio compagno, sbigottito. Il tedesco insisté. Gli puntò contro il fucile, urlò, e a lui non rimase che eseguire. In un istante che durò un’eternità, la SS sollevò la sua arma, prese la mira e sparò al piccolo mentre era in aria, come fosse al poligono di tiro. Lo centrò in pieno. Un suo collega, che osservava la scena da vicino, imprecò. Meno male, pensai, c’è ancora qualcuno che ha nel cuore un po’ di umanità. Ma presto quello che aveva brontolato si calmò, si mise una mano in tasca e prese dei marchi. Accennò a un sorriso sforzato, strinse la mano all’altro e gli consegnò il denaro. Impiegai un po’ per capire. Su quel tiro avevano scommesso, ecco spiegata la delusione del perdente.
Lo vidi fare più volte. Ogni volta eravamo noi a dover portare i bambini ai loro carnefici. Noi a lanciarli in aria, sotto la minaccia delle armi, con le SS che si esercitavano a colpirli mentre erano in volo».
Per non dimenticare MAI!"
Rosella Reali
24/01/2022
24 Gennaio 2022 - Giornata internazionale degli Avvocati Minacciati
Il 24 gennaio di ogni anno ricorre la Giornata internazionale degli Avvocati minacciati, allo scopo di ricordare il massacro di Atocha, a Madrid, dove il 24 gennaio 1977 furono uccisi 5 avvocati esperti di diritto del lavoro, nel contesto storico del passaggio dalla dittatura franchista alla democrazia. Organizzata fin dal 2009 dall'omonima Fondazione e da diverse associazioni di avvocati, è nata allo scopo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle minacce, sulle violenze, e sugli omicidi di Avvocati, in diverse parti del mondo e nei cinque continenti, colpevoli solo di esercitare in maniera indipendente ed autonoma la loro professione di avvocato e di battersi per la difesa dei loro assistiti, nel quadro del rispetto dei diritti fondamentali e del giusto processo, così come previsti nelle convenzioni internazionali.
https://www.camerepenali.it/cat/11306/24_gennaio_2022_-_giornata_dell_avvocato_minacciato.html
https://www.consiglionazionaleforense.it/giornata-avvocati-in-pericolo
24/01/2022 24 gennaio 2022 - Giornata dell'avvocato minacciato L’Unione delle Camere Penali Italiane aderisce anche quest'anno all’iniziativa internazionale Day of the Endangered Lawyer. All'interno il comunicato. GIORNATA DELL’AVVOCATO MINACCIATO: 24 GENNAIO 2022 L’Unione delle Camere Penal...
11/09/2021
Ricordo perfettamente cosa stavo facendo nel primo pomeriggio di 20 anni fa.
Era una giornata di sole, un po' come oggi.
Mi trovavo a casa dei miei genitori e stavo finendo di scrivere la tesi.
Di lì a qualche mese mi sarei laureato.
Un capitolo della mia vita, il periodo dell'Università e dei progetti, si stava chiudendo.
Un capitolo della storia, fuori, si era appena aperto.
29/08/2021
Non di solo diritto vive l'avvocato ...
29/07/2021
RIFIUTO DEL VACCINO E SOSPENSIONE DAL LAVORO
L'azienda può sospendere dal servizio e dalla retribuzione il lavoratore che non vuole vaccinarsi contro il Covid-19.
E' quanto ha stabilito la recente ordinanza del Tribunale di Modena n. 2467 del 23 luglio 2021.
Come osservato dal provvedimento, chiamato a pronunciarsi sulla spinosa questione dei contrapposti interessi che ruotano intorno alla libertà vaccinale ed ai riflessi della medesima in ambito lavorativo, “il datore di lavoro si pone come garante della salute e della sicurezza dei dipendenti e dei terzi che per diverse ragioni si trovano all’interno dei locali aziendali e ha quindi l’obbligo ai sensi dell’articolo 2087 del Codice civile di adottare tutte quelle misure di prevenzione e protezione che sono necessarie a tutelare l’integrità fisica dei lavoratori”.
Dal momento che - come recentemente ribadito in sede europea - il Covid rientra tra gli agenti biologici contro i quali è necessario tutelare gli ambienti di lavoro, incombe sul datore il dovere di tutelare il personale anche dal rischio coronavirus, contro il quale – scrive il giudice emiliano – la mascherina non basta come misura di protezione.
Ne consegue che il dipendente che svolge le proprie mansioni a contatto con il pubblico o in spazi ridotti accanto ai colleghi, il quale rifiuti di vaccinarsi, benchè non possa per ciò essere sottoposto a procedimento disciplinare, può invece legittimamente essere sospeso dal lavoro e dalla retribuzione.
https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AE8ZWQZ
https://www.huffingtonpost.it/entry/tribunale-di-modena-se-il-lavoratore-non-si-vaccina-sospensione-e-stop-allo-stipendio_it_60ffa4f3e4b07335162a0a46
17/07/2021
Cassese e Flick: l'interesse collettivo alla salute giustifica la compressione delle scelte dei singoli
25/04/2021
"Questa è, secondo me, la grande eredità ideale che la Resistenza, anche quando i suoi eroismi saranno trasfigurati dalla leggenda, avrà lasciato al popolo italiano come viva forza politica del tempo di pace: il senso della democrazia; il senso del governo di popolo: del popolo che vuol governarsi da sé, che vuole assumere su di sé la responsabilità di governarsi, che vuol cacciare via tutti i tiranni, tutti i padroni, tutti i privilegiati, tutti i profittatori, e identificare finalmente, in una Repubblica fondata sul lavoro, popolo e Stato. Se nel campo morale la Resistenza significò rivendicazione della ugual dignità umana di tutti gli uomini e rifiuto di tutte le tirannie che tendono a trasformare l'uomo in cosa, nel campo politico la Resistenza significò volontà di creare una società retta sulla volontaria collaborazione degli uomini liberi ed uguali, sul senso di autoresponsabilità e di autodisciplina che necessariamente si stabilisce quando tutti gli uomini si sentono ugualmente artefici e partecipi del destino comune, e non divisi tra padroni e servi".
Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/334663-piero-calamandrei-questa-e-secondo-me-la-grande-eredita-ideale-che/
08/04/2021
La storica azienda di abbigliamento di Mantova ce l'ha fatta: firmato l'accordo al MISE che scongiura i licenziamenti e consente la ripartenza con un nuovo piano industriale.
https://www.ilsole24ore.com/art/accordo-perfezionato-mise-corneliani-riparte-newco-co-finanziata-invitalia-ADr6H0VB
23/03/2021
L'imprenditore può dirsi veramente tale se ha la visione prospettica e la capacità di cogliere le opportunità che le contingenze gli offrono.
Specialmente in un momento storico come quello che stiamo attraversando, l'esigenza primaria per l'imprenditore è quella di proteggere l'azienda, mettendola in condizione se possibile di resistere alle intemperie del mercato, per farla trovare pronta nel momento in cui tutto ripartirà.
E' lungimirante però l'imprenditore che, proprio in un momento come questo, sa uscire da una logica meramente conservativa e resiliente, per affrontare la sfida della crescita attraverso la trasformazione della propria creatura imprenditoriale.
Ecco che allora è di fondamentale importanza un'analisi approfondita delle esigenze dell'impresa, al fine di coglierne le criticità e porvi rimedio.
Un'analisi che però l'imprenditore non può fare da solo, ma che deve affidare alle capacità di un pool di consulenti esperti, che sappiano lavorare in sinergia tra loro, trovando soluzioni adatte e soprattutto "tailor made".
Ce ne parla il dott. Mario V***a, manager e consulente d'impresa, nell'articolo pubblicato alcuni giorni fa sul periodico online La Gazzetta dell'Emilia.
https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/31666-emergenza-sanitaria,-imprese-e-manager.html
Di Mario V***a Parma 16 marzo 2021 - L’emergenza sanitaria in corso ha elevato all’ennesima potenza gli studi e le ricerche per aiutare le imprese ad uscire dalla crisi e tutte hanno in comune la necessità di introdurre nuove modalità di gestione dei processi aziendali e di organizza...
10/03/2021
L'importanza della .
Talvolta l'avvocato viene ancora percepito come una figura professionale alla quale rivolgersi solo nel momento in cui un problema è divenuto patologico.
In realtà, come oggi molte aziende iniziano a comprendere, l'avvocato è una risorsa da impiegare anche nell'ordinaria e fisiologica gestione dell'impresa, una figura da interpellare a scopo preventivo, proprio per evitare che il problema diventi patologico.
Questo nuovo ruolo impone un cambiamento di mentalità in primo luogo per lo stesso avvocato, il quale non può più permettersi di restare fra le quattro pareti dello studio, ma deve essere disposto a recarsi dal cliente, per vedere di persona la realtà in cui dovrà operare, e deve essere capace di individuare le necessità dell'imprenditore ancor prima che quest'ultimo le percepisca come tali.
01/03/2021
Inizia una nuova settimana di lavoro.
Direzione .
27/02/2021
Condivido il pensiero del dott. , magistrato romano al quale da sempre vanno la mia stima ed il mio apprezzamento.
Come lui, credo che il ruolo sociale dell'Avvocato vada riconosciuto e promosso e sono convinto che la qualità professionale di un Magistrato sia strettamente correlata anche allo spessore - professionale e umano - degli Avvocati con i quali egli lavora.
Buona lettura.
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