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Con i colleghi del Consiglio Direttivo di Gruppo Professioni Parma è in corso un'esperienza umana e professionale di grande rilievo.
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Contratto di Agenzia
CLAUSOLA RISOLUTIVA ESPRESSA E MANCATO RAGGIUNGIMENTO DEL BUDGET
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Tribunale di Busto Arsizio, Sezione Lavoro
Sentenza n. 142 del 7 Aprile 2021
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Con la sentenza in commento, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Busto Arsizio ribadisce e rafforza un principio già espresso dalla Suprema Corte (vedi tra le altre Cass. Civ. - Sez. lav. n. 10934 del 18 maggio 2011), in tema di mancato raggiungimento dei minimi di vendita ed operatività della clausola risolutiva espressa inserita nel mandato.
In buona sostanza, viene spezzato l'automatismo tra mancato raggiungimento del budget e libera recedibilità dal mandato da parte della preponente, la quale sarà sempre gravata dell'onere di fornire la prova rigorosa dell'inadempimento dell'agente.
Solo laddove possa evidenziarsi un principio di colpa in capo all'agente, in termini di non diligente adempimento nell'esecuzione del mandato , così da potersi stabilire una connessione tra condotta tenuta dall'agente e mancato raggiungimento dei minimi di vendita, solo allora la preponente potrà invocare l'applicazione della clausola risolutiva espressa.
E' evidente la ricaduta che tali pronunce sono destinate ad avere sui rapporti di agenzia in epoca pandemica, a seguito dei numerosi casi di recesso operato dalle mandanti in conseguenza del mancato raggiungimento del budget.
E' facilmente immaginabile l'ampio contenzioso che andrà a svilupparsi su iniziativa degli agenti vittime di recesso, i quali potrebbero avere buon gioco nell'invocare l'assenza di una propria responsabilità nel conseguimento degli obbiettivi assegnati nell'ultimo biennio.
Il tema è estremamente "caldo" e personalmente mi è capitato di rendere già numerosi pareri sia ad agenti che ad aziende mandanti.
Lo Studio è a disposizione per chiarimenti o approfondimenti su casi concreti.
Avv. Alessandro Davini
ASCOM CONFCOMMERCIO PARMA
Nella seduta del 24 febbraio 2022, l'Assemblea del neo costituito di ha dato vita al nuovo Consiglio Direttivo, assegnando la carica di Presidente al dott. e la carica di Vice Presidente alla dott.ssa ed al sottoscritto.
Mi onoro quindi di far parte del nuovo Consiglio con una carica di rappresentanza e di prestigio.
Ringrazio della fiducia accordatami da Ascom, nelle persone del Presidente e del Vice Direttore , rivolgendo un sincero augurio di buon lavoro a tutto il Gruppo ed ai colleghi consiglieri.
https://www.ascom.pr.it/it-it/notizie/gruppo-professioni-parma--costituito-il-nuovo-consiglio-allinterno-di-ascom.aspx
27 Gennaio 2022 - GIORNATA DELLA MEMORIA
"Vi siete mai chiesti quanti nacquero ad ? Vi siete mai chiesti quante partorirono il frutto delle violenze subite all'interno dal ?
Un numero preciso non siamo in grado di fornirlo, perché non fu tenuto conto nell'anagrafe del campo di questo dato proprio perché molti di loro vissero solo pochi minuti.
Grazie alla testimonianza di Stanisława Leszczyńska, furono circa 3000 i nati vivi a cui ella prestò personalmente assistenza. Di questi circa la metà furono soppressi immediatamente dopo il parto dal personale del campo, annegati in un barile. Un altro migliaio circa morirono di fame freddo e malattie.
Era una pratica diffusa bendare il seno alle proprio per impedire loro l' , in questo modo era possibile testare la resistenza dei bambini prima di morire di fame.
Un'altra pratica adottata ad Auschwitz (per esempio da ), era quella di legare le gambe alle donne durante il travaglio, per assistere alla loro sofferenza e alla morte lenta di mamma e bambino.
Alcuni più fortunati, grazie alle loro caratteristiche somatiche, furono destinati all'adozione di coppie tedesche aderenti al Progetto Lebensborn.
Di quelli che purtroppo rimasero al campo, solo una trentina riuscirono a sopravvivere, insieme alle madri fino a che non arrivarono le truppe alleate.
La registrazione delle nascite avvenne a partire dalla metà del 1943. Prima non era consentito a nessun neonato di sopravvivere ad Auschwitz. Da quella data in poi, sopravvissero solo i neonati destinati ai campi per le famiglie. In questo caso al nuovo nato veniva assegnato un numero, tatuato sulla pelle.
Una volta iniziata la liquidazione del campo, si cercò di uccidere tutti i bambini nati ad Auschwitz. Solo in rare eccezioni riuscirono a salvarsi. È per questo che possiamo affermare con certezza che la quasi totalità dei bambini che nacquero nel campo, perirono nel campo.
Vorrei riportare qui di seguito la testimonianza di un sopravvissuto ad Auschwitz, , che nel suo "Sono stato un numero" racconta cosa veniva fatto ai bambini nati da poco. La brutalità di queste parole non ci può lasciare indifferenti:
«Un giorno io e un altro prigioniero ci trovavamo vicini ai carretti per il trasporto dei bambini. Dovevamo farne salire a bordo alcuni, fino a completare un carico. Una SS si avvicinò, indicò con il dito un bimbo di un paio di mesi e disse al mio compagno di lanciarlo sul carretto. Per rendere l’ordine più chiaro, mimò il gesto con le braccia, disegnando un volo molto ampio.
Lanciarlo? chiese il mio compagno, sbigottito. Il tedesco insisté. Gli puntò contro il fucile, urlò, e a lui non rimase che eseguire. In un istante che durò un’eternità, la SS sollevò la sua arma, prese la mira e sparò al piccolo mentre era in aria, come fosse al poligono di tiro. Lo centrò in pieno. Un suo collega, che osservava la scena da vicino, imprecò. Meno male, pensai, c’è ancora qualcuno che ha nel cuore un po’ di umanità. Ma presto quello che aveva brontolato si calmò, si mise una mano in tasca e prese dei marchi. Accennò a un sorriso sforzato, strinse la mano all’altro e gli consegnò il denaro. Impiegai un po’ per capire. Su quel tiro avevano scommesso, ecco spiegata la delusione del perdente.
Lo vidi fare più volte. Ogni volta eravamo noi a dover portare i bambini ai loro carnefici. Noi a lanciarli in aria, sotto la minaccia delle armi, con le SS che si esercitavano a colpirli mentre erano in volo».
Per non dimenticare MAI!"
Rosella Reali
24 Gennaio 2022 - Giornata internazionale degli Avvocati Minacciati
Il 24 gennaio di ogni anno ricorre la Giornata internazionale degli Avvocati minacciati, allo scopo di ricordare il massacro di Atocha, a Madrid, dove il 24 gennaio 1977 furono uccisi 5 avvocati esperti di diritto del lavoro, nel contesto storico del passaggio dalla dittatura franchista alla democrazia. Organizzata fin dal 2009 dall'omonima Fondazione e da diverse associazioni di avvocati, è nata allo scopo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle minacce, sulle violenze, e sugli omicidi di Avvocati, in diverse parti del mondo e nei cinque continenti, colpevoli solo di esercitare in maniera indipendente ed autonoma la loro professione di avvocato e di battersi per la difesa dei loro assistiti, nel quadro del rispetto dei diritti fondamentali e del giusto processo, così come previsti nelle convenzioni internazionali.
https://www.camerepenali.it/cat/11306/24_gennaio_2022_-_giornata_dell_avvocato_minacciato.html
https://www.consiglionazionaleforense.it/giornata-avvocati-in-pericolo
Ricordo perfettamente cosa stavo facendo nel primo pomeriggio di 20 anni fa.
Era una giornata di sole, un po' come oggi.
Mi trovavo a casa dei miei genitori e stavo finendo di scrivere la tesi.
Di lì a qualche mese mi sarei laureato.
Un capitolo della mia vita, il periodo dell'Università e dei progetti, si stava chiudendo.
Un capitolo della storia, fuori, si era appena aperto.
Non di solo diritto vive l'avvocato ...
Condivido dal profilo Instagram di questo approfondimento sulla notizia, riportata dalla stampa nei giorni scorsi, dell'approvazione in via definitiva da parte di FDA del vaccino anti-Covid19 prodotta da Pfizer.
Via libera pertanto, almeno negli States, all'utilizzo del vaccino anche oltre la fase emergenziale. Si attende a questo punto l'analoga autorizzazione da parte delle autorità farmaceutiche europee.