Studio Legale Sinigaglia

Studio Legale Sinigaglia Studio Legale

Lo studio legale Sinigaglia, oltre ad occuparsi di Diritto Civile e Penale, grazie ad una vasta e variegata gamma di collaboratori accuratamente selezionati, è specializzato nell’aiutare il personale scolastico (docenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi) a far valere il proprio diritto alla giusta retribuzione e al corretto inquadramento giuridico, attraverso ricorsi collettivi;

si occupa, poi, delle problematiche connesse all’Amministrazione di sostegno, quale Istituto di tutela che è stato introdotto nell’ordinamento italiano per andare incontro alle esigenze delle persone prive in tutto o in parte di autonomia. Lo Studio fornisce, inoltre, assistenza legale, sia in fase giudiziale e stragiudiziale, relativamente a tutte le questioni inerenti la famiglia, le unioni di fatto, la tutela dei minori e in genere alle procedure connesse alla volontaria giurisdizione e vanta un’esperienza ultradecennale nella gestione dei sinistri stradali, casi di malasanità, infortuni sul lavoro e polizze infortunio.

Ecco a voi un nuovo capitolo di ‘’Avvocati per soli uomini‘’. Buona lettura.‘’Le cicatrici invisibili.L’avvocato Sini as...
27/04/2025

Ecco a voi un nuovo capitolo di ‘’Avvocati per soli uomini‘’.
Buona lettura.

‘’Le cicatrici invisibili.

L’avvocato Sini ascoltava in silenzio. Era un silenzio allenato, capace di contenere tutto: dolore, rabbia, vergogna, esitazione. Arturo parlava a bassa voce, come se ogni parola fosse una confessione più che una dichiarazione. Le mani intrecciate, lo sguardo basso, e quel tremito leggero che tornava ogni volta che pronunciava il nome di sua moglie.
"Non l'ho detto a nessuno," sussurrò, "mi vergognavo."
Sini annuì appena. Nessuna domanda frettolosa, nessun gesto invadente. Il tempo, in quello studio, aveva un altro ritmo. Arturo ne aveva bisogno.
"Lei mi urlava contro davanti ai bambini. Mi ha colpito con un mestolo, una volta. Mia figlia ha urlato. Mio figlio… ha fatto finta di niente. Aveva dieci anni."
Sini prese appunti su un taccuino dal bordo consumato, ma ogni gesto era misurato, come a voler rassicurare il cliente che nulla sarebbe stato usato contro di lui.
"Mi ha morso. Sulle braccia. E quando sono andato al pronto soccorso… ho detto che era stato il cane. Non abbiamo nemmeno un cane."
Il paradosso non strappò alcun sorriso. Sini non ne cercava. C'era qualcosa di troppo grave, troppo rimosso da ogni retorica. Quell'uomo era l'eccezione che la società non voleva vedere. Una scheggia nella narrazione dominante: l'uomo forte, dominante, sempre colpevole, mai vittima.
"Lei minacciava di portarmi via i bambini, diceva che se avessi parlato mi avrebbe rovinato. E io… credevo che nessuno mi avrebbe creduto."
Aveva ragione, pensava Sini. Nessuno lo avrebbe fatto, se non fosse stato documentato tutto. Se i bambini non avessero iniziato a disegnare figure con occhi tondi e bocche spalancate. Se il vicino non avesse registrato urla e lamenti da dietro il muro. Se Arturo non avesse finalmente raccolto i frammenti della sua dignità e varcato quella soglia.
La moglie di Arturo era una donna elegante, articolata, persino affascinante. Aveva saputo mascherare con una grazia chirurgica ogni eccesso, ogni brutalità. In tribunale si era presentata come la madre perfetta, moglie delusa, donna tradita. Piangeva con precisione, senza mai rovinarsi il trucco.
Il giudice guardava i documenti, le perizie, le fotografie. C’era una registrazione: la voce della donna che urlava, insultava, minacciava. Un tono stridulo, velenoso, che sembrava stonare con il suo aspetto composto in aula.
Sini non fece grandi discorsi. Bastò la verità, messa una parola dopo l’altra come un sentiero tracciato tra le ombre. Nessuna teatralità, nessun vittimismo. Solo i fatti.
"Abbiamo prove di abusi fisici, verbali e psicologici," disse l’avv. Sini, rivolgendosi al giudice con fermezza. "I bambini sono stati testimoni di tutto. Hanno sviluppato ansia, insonnia, crisi di panico. Eppure nessuno, fino ad oggi, ha ascoltato la voce di un padre."
Arturo non guardava mai verso l’ex moglie. Guardava i figli. Li vedeva seduti accanto alla psicologa, dietro un vetro. Gli occhi grandi, spalancati, la speranza che finalmente qualcosa cambiasse.
Il tribunale decise per l’affidamento condiviso, con collocamento prevalente presso il padre. Una misura ancora rara. Ma le prove erano schiaccianti, e la verità aveva trovato la sua strada.
Dopo l’udienza, Arturo pianse. Per davvero, stavolta. Non per paura, non per umiliazione, ma per sollievo. Piangeva come si respira dopo essere stati troppo tempo sott’acqua.
Sini restò in piedi, in fondo al corridoio. Non cercava gratitudine. Solo giustizia. E ogni volta che la otteneva per qualcuno come Arturo, sapeva di aver scalfito una parete. Non abbastanza da farla crollare, ma abbastanza da lasciare entrare un filo di luce.
Il lavoro dell’avvocato divorzista non è fatto solo di carte, né solo di conflitti. È fatto di anime che cercano pace. E in certi casi, di ferite che non lasciano segni sul corpo, ma scavano gallerie nell’anima.
L’avvocato Sini lo sapeva bene.
E per questo restava.’’



15/02/2025

Chi è stato precario nella Pubblica Amministrazione negli ultimi dieci anni ha diritto di ottenere il risarcimento per ferie non godute, ove non utilizzate. Info: [email protected].

Per docenti e personale ATA che abbiano lavorato nella scuola pubblica con contratti a termine e non abbiano beneficiato...
04/02/2025

Per docenti e personale ATA che abbiano lavorato nella scuola pubblica con contratti a termine e non abbiano beneficiato delle ferie né dell'indennità sostitutiva delle stesse, può ottenere il pagamento delle cd. ferie non godute.
Si invita a compilare il form per essere ricontattati e conoscere costi e condizioni: https://sinigagliastudiolegale.it/scuola/


Con i nostri speciali colleghi avvocati, in primis con l’avv. Alessia Basso, abbiamo festeggiato, in un locale meravigli...
07/12/2024

Con i nostri speciali colleghi avvocati, in primis con l’avv. Alessia Basso, abbiamo festeggiato, in un locale meraviglioso, un anno intenso, pieno di obiettivi e risultati, e lo abbiamo fatto assieme ai tanti professionisti e realtà imprenditoriali che costituiscono la nostra insostituibile rete di sinergia lavorativa, da sviluppare sempre di più per crescere . Grazie a tutti! ❤️

05/12/2024

Ecco a voi un nuovo capitolo di "Avvocati per soli uomini. O quasi", scritto dall'avv. M.E. Sinigaglia.
Buona lettura!

L'avvocato Sini si sedette alla scrivania, osservando il fascicolo aperto davanti a sé. Il sole del tardo pomeriggio filtrava dalla finestra, disegnando ombre nette sul legno chiaro della scrivania. Ogni pratica era una storia, un frammento di vita che richiedeva una delicatezza particolare. Nel diritto di famiglia, le leggi si intrecciavano con le emozioni, e Sini lo sapeva bene.
Il caso del giorno riguardava una coppia che si stava separando. I coniugi erano arrivati in studio insieme, chiedendo a Sini di aiutarli a trovare una soluzione amichevole. Due persone che un tempo si erano amate e che ora comunicavano solo attraverso la voce dell'avvocato. Mario e Lucia, nomi comuni per una storia dolorosamente comune. Lui, un ingegnere puntiglioso, convinto che tutto nella vita potesse essere razionale e calcolato. Lei, una maestra di asilo nido, che portava con sé il peso di anni di silenzi accumulati. Al centro della disputa, non tanto la casa o i soldi, quanto il loro figlio di otto anni, Giacomo.

Sini aveva incontrato Mario il giorno prima. La sua voce era ferma, ma tradiva una rabbia trattenuta. Parlava di Lucia come se fosse diventata una sconosciuta, una nemica. "Non capisce cosa è meglio per nostro figlio," aveva detto, battendo il pugno sulla scrivania. "Io voglio che cresca con regole, con stabilità. Lei lo vizia, gli lascia fare tutto quello che vuole."

Lucia, invece, era passata in studio la settimana precedente, occhi gonfi di lacrime e mani che stringevano nervosamente una borsa di stoffa. "Mario non si è mai occupato davvero di Giacomo," aveva detto con una voce tremante. "Ora, improvvisamente, vuole decidere tutto. Non lo fa per nostro figlio, lo fa solo per controllarmi."

Il compito difficile di Sini era quello di trovare un equilibrio, di evitare che il conflitto inghiottisse ciò che restava della loro famiglia. "Ogni battaglia combattuta in aula," pensava spesso, "è una cicatrice che rimane." Bene dunque che avessero deciso di trovare un accordo, e per questo Sini stava lavorando con grande concentrazione.

Sini aveva trascorso anni a occuparsi di storie simili, ognuna unica e allo stesso tempo simile alle altre. C’era stato quel marito che voleva negare gli alimenti alla moglie, sostenendo che “non meritava nulla”, e quella donna che aveva chiesto l’affidamento esclusivo dei figli per paura che il padre li manipolasse. C'erano anche storie di riappacificazione: come quella coppia che, durante una mediazione, aveva improvvisamente smesso di litigare per i mobili della cucina e aveva iniziato a ricordare le vacanze trascorse insieme.

La cosa più difficile, tuttavia, era mantenere una distanza emotiva. Sini aveva imparato a costruire una barriera, un confine tra sé e le vite dei clienti. Ma ogni tanto, una storia si insinuava attraverso le crepe di quella corazza. Come quella di Francesca, una donna che aveva combattuto per anni per riavere la custodia della figlia dopo che il marito l’aveva portata via in un altro paese. Il giorno in cui Francesca aveva riportato a casa sua figlia, Sini aveva raggiunto un livello di soddisfazione professionale difficile da spiegare a parole.

Alla fine della giornata, mentre raccoglieva i fascicoli e spegneva il computer, Sini si concesse un momento per riflettere. Il diritto di famiglia era un terreno minato, dove ogni passo falso poteva esplodere in rancori, recriminazioni e dolori. Ma era anche un lavoro in cui si poteva fare la differenza, restituire dignità, proteggere i più vulnerabili.

Per questo lo amava".

Ogni docente ha diritto all'integrale riconoscimento economico delle ferie non godute durante il periodo di precariato. ...
21/11/2024

Ogni docente ha diritto all'integrale riconoscimento economico delle ferie non godute durante il periodo di precariato. Se non ne hai beneficiato, è possibile richiederne il pagamento. Per info si invita a compilare il form di seguito indicato, selezionando la voce "AZIONE FERIE NON GODUTE":

Compila il form in tutti i campi e ti contatteremo al più presto. DATI ANAGRAFICINome e cognome* Nome Cognome Data di nascita* GG slash MM slash AAAA Luogo di nascita* Codice Fiscale* Indirizzo di residenza* Città di residenza* Provincia di residenza* Telefono*Email* SELEZIONE DELL’ARGOMENTO DEL...

Il personale della scuola può accedere a diversi servizi che il nostro studio offre per migliorare la propria condizione...
11/11/2024

Il personale della scuola può accedere a diversi servizi che il nostro studio offre per migliorare la propria condizione lavorativa. Per maggiori informazioni si invita a compilare il seguente form:
https://sinigagliastudiolegale.it/scuola/


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Buona lettura e buon fine settimana!Da ‘’Avvocati per soli uomini. O quasi’’.‘’L’avvocato Sini si svegliò quella mattina...
18/08/2024

Buona lettura e buon fine settimana!

Da ‘’Avvocati per soli uomini. O quasi’’.

‘’L’avvocato Sini si svegliò quella mattina con una sensazione di lieve inquietudine, come se qualcosa di insolito l’aspettasse in ufficio. Abituato a casi di separazioni e divorzi, dove le emozioni e le tensioni familiari erano all’ordine del giorno, non si aspettava certo di affrontare un caso diverso dai soliti. Ma la vita, come spesso accade, è piena di sorprese.

Alle dieci in punto, l’avvocato era alla sua scrivania, con l’aria fresca del condizionatore che attenuava il caldo soffocante di fine estate. La sua assistente annunciò l’arrivo di una famiglia. La cosa non destava sorpresa; spesso marito e moglie si presentavano insieme per cercare di gestire una separazione in maniera civile. L’avvocato fece un cenno con la testa e chiuse il fascicolo che stava esaminando.

Quando la porta si aprì, però, Sini si trovò davanti non solo due adulti, ma anche un ragazzo di circa quattordici anni, con i capelli scompigliati e uno sguardo pieno di insicurezze. La coppia di coniugi sembrava tesa, ma non ostile; l’aria che li circondava era più di preoccupazione che di rabbia.

«Buongiorno, avvocato Sini», disse la donna, tendendo la mano con un sorriso teso. Dopo le
presentazioni di rito, in cui emergeva che la donna, Luisa, era notaio e il marito, Andrea, ingegnere, si presentò Matteo, il figlio.

Luisa guardò il marito, che a sua volta lanciò uno sguardo al figlio. La tensione nella stanza era palpabile.

«Il problema, avvocato», iniziò Andrea, «è che non riusciamo a trovare un accordo su quale scuola superiore Matteo dovrebbe frequentare il prossimo anno. Siamo venuti da lei per un consiglio legale su come procedere, dato che nessuno di noi sembra disposto a cedere».

Sini rimase in silenzio per un momento, riflettendo sulla stranezza della situazione. Non si trattava di una separazione o di un divorzio, ma di una decisione che avrebbe potuto influenzare il futuro di un adolescente.

«Capisco», disse infine. «Perché non mi spiegate meglio quali sono le vostre rispettive posizioni?»

Luisa fu la prima a parlare. Il suo tono era fermo, ma non privo di affetto per il figlio. «Matteo è un ragazzo intelligente e capace. Credo fermamente che il liceo classico sia la scelta migliore per lui. Gli darebbe una formazione solida, una base culturale ampia che gli aprirebbe molte porte in futuro, qualunque strada decida di intraprendere. Sono convinta che un giorno potrebbe diventare un grande avvocato, o addirittura un notaio, seguendo le mie orme».

Andrea sospirò, guardando Sini con un’espressione di leggero disagio. «Io, invece, penso che il liceo scientifico sia più adatto a lui. La formazione scientifica è cruciale nel mondo moderno, e Matteo ha sempre mostrato interesse per la matematica e la fisica. Potrebbe seguire la mia strada, diventare ingegnere o comunque avere una preparazione che gli permetta di affrontare le sfide di un mondo sempre più tecnologico».

L’avvocato si voltò verso Matteo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, quasi nascosto dietro i suoi genitori. «E tu, Matteo? Cosa ne pensi?»

Il ragazzo esitò, ma poi, con uno sguardo determinato, si fece avanti. «Io… vorrei andare al liceo artistico. Amo disegnare, dipingere. L’arte è la mia passione, e credo che se non la seguo ora, non avrò mai più l’opportunità di farlo. Non voglio essere un avvocato o un ingegnere. Voglio fare qualcosa che mi renda felice».

Sini annuì lentamente, percependo l’intensità delle emozioni di ognuno. Questo non era un semplice disaccordo su una questione logistica; era un conflitto tra sogni, aspettative e visioni diverse del futuro. Lei era abituata a mediare tra persone che cercavano di ricostruire le proprie vite separate, ma qui si trattava di mantenere unita una famiglia pur rispettando le aspirazioni individuali.

«Mi sembra chiaro che ognuno di voi ha delle motivazioni forti e legittime», disse l’avvocato, posando lo sguardo su ciascuno di loro. «Ma capisco anche che trovare un compromesso potrebbe essere difficile. Vorrei provare a mediare tra di voi, se me lo permettete, per vedere se riusciamo a trovare una soluzione che soddisfi tutti».

Luisa e Andrea si scambiarono un’occhiata incerta, mentre Matteo sembrava sperare in una possibilità di far valere la propria voce.

Sini iniziò esaminando le ragioni di ciascuno, cercando di trovare un terreno comune. Propose, ad esempio, di considerare una scuola che offrisse sia un indirizzo scientifico che artistico, o di far seguire a Matteo corsi artistici extra-curriculari nel tempo libero. Tuttavia, ogni tentativo di mediazione si scontrava con la determinazione dei genitori a far valere la propria opinione. Per Luisa, l’importanza del liceo classico era non negoziabile; per Andrea, l’idea di una formazione scientifica era altrettanto irrinunciabile. E Matteo, pur rispettando i genitori, non voleva rinunciare al proprio sogno.

Dopo un’ora di discussioni che sembravano portare solo a un vicolo cieco, Sini capì che la mediazione non sarebbe stata possibile.

«Forse», disse infine con un sospiro, «l’unica soluzione è affidare la decisione a un giudice. Il giudice prenderà una decisione nell’interesse di Matteo, tenendo conto di tutte le vostre preoccupazioni e desideri».

Luisa e Andrea annuirono, pur con una certa riluttanza. Matteo, da parte sua, sembrava sollevato all’idea che qualcuno al di fuori della famiglia potesse ascoltarlo e decidere con equità.

Qualche settimana dopo, la famiglia si ritrovò in tribunale. Il giudice ascoltò attentamente le argomentazioni di ciascuno, ponendo particolare attenzione alle parole di Matteo. Dopo una breve pausa, il giudice emise la sua sentenza: Matteo avrebbe frequentato il liceo artistico, come desiderava. La decisione fu presa nell’interesse del minore, tenendo conto della sua età, delle sue inclinazioni personali e del fatto che era giusto dare al ragazzo la possibilità di seguire la propria passione.

Per quanto inizialmente contrariati, Luisa e Andrea accettarono la decisione, riconoscendo che la felicità e il benessere del figlio erano più importanti delle loro aspettative.

All’uscita dal tribunale, Matteo guardò i suoi genitori con gratitudine. «Grazie per avermi ascoltato», disse semplicemente.

Luisa gli sorrise con affetto, mentre Andrea gli diede una pacca sulla spalla. «Siamo fieri di te, Matteo. E siamo qui per sostenerti in ogni tua scelta».

Sini osservò la famiglia allontanarsi, con la sensazione che, nonostante le difficoltà, erano riusciti a trovare un equilibrio. Non era stato facile, ma come spesso accade, alla fine l’amore per il figlio aveva prevalso su tutto.

Con un leggero sorriso, l’avvocato Sini tornò nel suo studio, pronta a prendere in mano il prossimo caso, sapendo che ogni giorno, in un modo o nell’altro, la sua professione le permetteva di fare la differenza nelle vite delle persone’’.



Ecco un nuovissimo capitolo dell’ebook ‘’Avvocati per soli uomini. O quasi’’.Buona lettura.Una Storia di Matrimonio e di...
11/08/2024

Ecco un nuovissimo capitolo dell’ebook ‘’Avvocati per soli uomini. O quasi’’.
Buona lettura.

Una Storia di Matrimonio e di Giustizia: Il Caso di Peter

Quando Peter entrò nell’ufficio dell’avvocato Sini, portava con sé un’aria di preoccupazione e stanchezza. Era un uomo giovane, con lo sguardo segnato da notti insonni e il peso di una vita familiare in frantumi. Raccontò all’avvocato della sua famiglia: tre figli meravigliosi, ma un matrimonio che, ormai, era solo un ricordo sbiadito di ciò che avrebbe dovuto essere.

Peter non era un uomo che cercava scuse o giustificazioni. Era consapevole delle sue azioni e confessò a Sini il suo tradimento, un errore che aveva commesso ma che appariva solo come la punta di un iceberg di incomprensioni e dolore. Non era il classico caso di un marito infedele all’interno di un matrimonio perfetto; anzi, la storia di Peter era ben diversa.

Sua moglie, una donna che un tempo aveva amato con tutto se stesso, da anni ormai era distante. Le loro vite si erano divise lentamente, come due linee parallele che non si incontrano mai. Lei dormiva in una stanza separata, un muro invisibile ma potente che li teneva distanti anche nei momenti di maggiore bisogno. Nei periodi più difficili, quando Peter aveva affrontato problemi lavorativi e personali, lei non c’era, non lo sosteneva. La sua assenza era palpabile, un vuoto che si era trasformato in una dolorosa solitudine.

Nonostante le opportunità di lavoro non le mancassero, la donna aveva scelto di rimanere inattiva, rifiutando di contribuire al benessere economico della famiglia. Questo non solo gravava ulteriormente su Peter, ma alimentava il suo senso di abbandono e frustrazione. E così, quella che all’esterno poteva sembrare una famiglia unita, nascondeva in realtà una profonda frattura morale.

Il tradimento di Peter, quindi, non era l’origine dei loro problemi, ma una conseguenza diretta di un lungo e doloroso tradimento morale da parte di sua moglie. Questo aspetto non poteva essere ignorato.

Quando l’avvocato Sini si ritrovò davanti al Giudice ad assistere Peter, era chiaro che la situazione richiedeva una valutazione più profonda di quanto potesse apparire secondo la descrizione della donna che si definiva tradita.
Non si trattava di puntare il dito contro Peter, ma di comprendere la complessità di una relazione in cui entrambi i coniugi avevano delle responsabilità. Il comportamento della moglie, la sua assenza emotiva e fisica, non poteva essere ignorato.
Con visibile commozione di Peter, il Giudice non attribuì la colpa della separazione al marito per il tradimento, riconoscendo invece la necessità di un riequilibrio delle responsabilità.
La moglie di Peter avrebbe dovuto iniziare a lavorare e contribuire al mantenimento dei figli, una decisione che rifletteva la realtà della loro situazione. E nessun addebito venne dichiarato a carico di Peter.

Questo caso, come molti altri, dimostra che la giustizia non è mai una questione semplice. Ogni storia ha le sue sfumature, e il nostro compito come avvocati è quello di portare alla luce la verità, affinché venga riconosciuta e rispettata. La storia di Peter è una testimonianza di come, anche nei momenti più difficili, la verità possa emergere e fare la differenza.

Oggi la moglie di Peter lavora; entrambi contribuiscono in misura equivalente ai bisogni della famiglia ed entrambi trascorrono con i figli un tempo adeguato e pressoché equivalente.

I figli hanno vissuto bene il cambiamento in particolare perché il periodo di crisi è stato affrontato con razionalità e civiltà da parte dei genitori.

Per l’avvocato Sini questa definizione del caso è stata una bella soddisfazione, sentendosi riconoscente al Giudice e alla Giustizia per aver regolato in maniera equa una situazione che avrebbe invece potuto portare a squilibri profondi che si sarebbero riflettuti pesantemente sulla vita di Peter e dei suoi figli.





04/06/2024

Lo Studio Legale Sinigaglia sta avviando il ricorso contro contro gli esiti della prova preselettiva del concorso ordinario per Dirigenti Scolastici. Info: [email protected]

17/02/2024

CARTA DOCENTE AI PRECARI: SI AL RICONOSCIMENTO A CHI HA SVOLTO 180 GIORNI DI SERVIZIO
Un’importante sentenza è stata emessa dal Tribunale di Padova in data 13.02.2024 in materia di Carta Docente, reinterpretando quanto mesi fa è stato stabilito dalla Corte di Cassazione.
Il Giudice ha riconosciuto la Carta docente ai docenti precari destinatari di contratti a tempo determinato, con scadenza diversa da quella del 30 giugno o del 31 agosto. Il criterio valorizzato dal Giudice è stato quello di aver svolto almeno 180 giorni di servizio, in quanto un tale servizio è dalla stessa legge paragonabile alla supplenza annuale, come richiesto dalla Corte di Cassazione.

PRECARI: SALVE TUTTE LE CARTE DOCENTE. NESSUNA PUÒ ESSERE RITENUTA AD OGGI PRESCRITTA. La prescrizione del diritto al bo...
16/02/2024

PRECARI: SALVE TUTTE LE CARTE DOCENTE. NESSUNA PUÒ ESSERE RITENUTA AD OGGI PRESCRITTA.

La prescrizione del diritto al bonus decorre dal 18.05.2022, corrispondente alla data dell’ordinanza della Corte di Giustizia Europea che l’ha riconosciuta.
Prima di questa pronuncia, infatti, nessuno poteva ‘’esercitare il diritto’’ di chiederla.
Di conseguenza, ad oggi, nessuna carta docente dei precari può ritenersi prescritta.

Così si è espresso il Tribunale di Padova con sentenza del 13.02.2024, accogliendo il rilievo del nostro studio.

Stamattina al costruttivo e partecipato convegno in tema di CODICE ROSSO. Illustri relatori hanno approfondito il lavoro...
31/01/2024

Stamattina al costruttivo e partecipato convegno in tema di CODICE ROSSO. Illustri relatori hanno approfondito il lavoro di forze dell’ordine, magistratura, avvocatura e politica, tutti orientati nella stessa direzione volta alla tutela delle vittime di violenza di genere. Qui in foto con Wanda Ferro, sottosegretario al Ministero dell’Interno, Alfonso Montalbano, segretario nazionale di USMIA Carabinieri e le due praticanti del mio studio. Grazie agli organizzatori, ai relatori e al Comune di Albignasego.

07/01/2024

Ecco questa sera un nuovo capitolo in anteprima del romanzo e-book ‘’AVVOCATI PER SOLI UOMINI’’.

Questa volta si parla della sofferenza subita dalla madre e dai figli a causa di un errore dei servizi sociali, fortunatamente risolto.
Buona lettura.

‘’Nel cuore di una tranquilla cittadina, viveva Marta, una madre coraggiosa che si trovava ad affrontare una lotta ingiusta per il diritto di vedere i suoi amati figli. I servizi sociali, preoccupati per il benessere dei bambini, avevano i fatti interpretato male la situazione e la loro decisione di limitare l'accesso di Marta ai figli era stata davvero eccessivamente severa.

Marta, donna forte e determinata, aveva affrontato le sfide della vita da sola, mentre il padre dei bambini si era disinteressato completamente dei figli fin dalla loro nascita.

Nonostante il suo impegno, tuttavia, i servizi sociali, influenzati da informazioni distorte, giunte proprio dall’ex marito, avevano preso misure drastiche che separarono Marta dai suoi piccoli, con una sofferenza da parte di tutti facilmente immaginabile.

Con il cuore spezzato, Marta si rivolse all’avvocato Sini per tornare a vivere con i suoi figli. Insieme, Marta e Sini si misero al lavoro per dimostrare che la madre single meritava di vedere i suoi figli e che la decisione dei servizi sociali era basata su un fraintendimento. In sostanza, l’ex marito di Marta, per mera vendetta, aveva denunciato la ex dicendo che la stessa non si occupava adeguatamente dei bambini, che invece lei adorava e gestiva nel miglior modo possibile. Per una serie sfortunata di coincidenze, i servizi sociali avevano fatto visita alla famiglia proprio in occasione di un piccolo incidente domestico che, ad una prima lettura, pareva confermare quanto denunciato dal padre.

In realtà, Marta era una madre ineccepibile ma le cose stavamo prendendo una br**ta piega perché, sentitasi sotto accusa, la signora aveva reagito con aggressività nei confronti degli assistenti sociali, e la situazione era degenerata. A volte la calma è davvero l’unico modo per salvare certe situazioni.

Sini, con abilità professionale, raccolse prove che svelarono il disinteresse del padre e la dedizione totale di Marta al benessere dei bambini. Attraverso testimonianze convincenti e documenti accurati, Sini presentò una realtà che ribaltava la percezione distorta dei servizi sociali.

Il giorno dell'udienza, Marta, con il cuore pieno di speranza, si presentò di fronte al giudice insieme all’avvocato Sini. Le argomentazioni legali e le prove convincenti spinsero il giudice a rivalutare la situazione. Finalmente, la giustizia prevalse, e Marta ottenne il diritto di rivedere i suoi figli. La cosa emozionante di che i servizi sociali chiamarono Marta esprimendo il loro rammarico per quanto accaduto. In realtà, avevano fatto bene il loro lavoro, ma un la serie di coincidenze li avevano portati sulla strada sbagliata.

L'esperienza di Marta diventò un caso emblematico che portò a una revisione dei processi decisionali dei servizi sociali nella città. La storia di questa madre coraggiosa non solo riunì una famiglia separata ingiustamente ma portò anche a una maggiore attenzione nei confronti delle situazioni complesse che spesso si verificano nelle vite delle persone.

Marta ora vive felicemente con i suoi bambini. Resta sempre l’assenza del padre che, tuttavia, visto il tipo di persona, appare francamente non così negativa, perlomeno finché non impara ad anteporre le esigenze dei figli alle sue’’.

Vi aspettiamo domenica prossima alle 22 per un nuovo capitolo del romanzo.

Buona settimana!

Torna dopo un periodo di pausa la rubrica ‘’AVVOCATI PER SOLI UOMINI’’ della domenica sera!Si riparte con i racconti del...
17/12/2023

Torna dopo un periodo di pausa la rubrica ‘’AVVOCATI PER SOLI UOMINI’’ della domenica sera!
Si riparte con i racconti dello studio legale in materia di separazione, divorzio e rapporti genitoriali. Le storie sono inventate, ma trattano questioni purtroppo ordinarie e le soluzioni che le sentenze dei Tribunali italiani elaborano.
Buona lettura! 📖

‘’A Verona, tra le mura di una città intrisa di storia e passioni, viveva Lorenzo, un affascinante signore di sessant'anni con gli occhi vivaci e il cuore pieno di speranze. Lorenzo aveva trascorso la maggior parte della sua vita con l’amata moglie, Giulia, ma il destino aveva in serbo per lui una sorpresa dolorosa.
Un giorno, Lorenzo scoprì che Giulia aveva tradito la loro lunga storia d'amore. La notizia fu come un fulmine a ciel sereno, ma Lorenzo decise di affrontare la situazione con coraggio e un pizzico di umorismo. "Se il destino vuole farmi uno scherzo, farò in modo che sia un buon racconto", pensò.
Deciso a preservare il suo sorriso nonostante la delusione, Lorenzo si rivolse all'avvocato Sini, professionista dallo spirito brillante. Insieme, decisero come affrontare la richiesta di mantenimento avanzata da Giulia.
Durante l'udienza, Lorenzo si presentò con eleganza, un tocco di grigio nei capelli e uno scintillio di saggezza negli occhi. L'avvocato Sini iniziò a tessere la trama dell'incredibile storia di tradimento e inganno.
Con abilità, Sini rivelò al giudice le prove del tradimento di Giulia. L'atmosfera nell'aula si fece densa, ma Lorenzo mantenne il suo aplomb, sussurrando a Sini: "Questa sarà la miglior sceneggiatura della mia vita."
Con documenti e testimonianze sorprendenti, l'avvocato dimostrò che Giulia non solo lo aveva tradito ma che, nonostante le sue affermazioni, lavorava in nero e non aveva bisogno del mantenimento richiesto. Lorenzo, con il suo sorriso ironico, si aspettava che la verità emergesse.

Il Giudice, colpito dalla trama intricata e dalla forza di Lorenzo nel sorridere di fronte all'ingiustizia, rigettò la richiesta di mantenimento. Giulia, svelata nella sua malvagità, uscì dall'aula sbattendo la porta.

Lorenzo, alla fine di quella giornata, uscì dall'aula del Tribunale con la testa alta e un nuovo inizio davanti a sé. Verona lo accolse con il suo calore, e Lorenzo, nonostante il tradimento subito, decise di continuare la sua vita con il suo inconfondibile stile e il suo sorriso risoluto.

E così, nel cuore di Verona, Lorenzo camminò via dall'aula del tribunale, consapevole che la sua risolutezza aveva non solo svelato la verità ma anche ripristinato la giustizia. In fondo al cuore di questa città intrisa di storia, Lorenzo si incamminò verso un futuro senza macchie, pronta a scrivere nuovi capitoli della sua vita con il sorriso che, questa volta, raccontava di vittoria’’.

Indirizzo

Via Galileo Galilei 40
Mestrino
35035

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