18/02/2022
E' stata presentata, in data 15 Febbraio 2022, la terza edizione della "𝗥𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮 𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 - 𝗔𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗲 𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮", a cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Di seguito alcuni dati di sintesi:
👉le risorse destinante all'attività di R&S previste nel PNRR sono pari a circa 17 miliardi di euro, di cui la maggior parte destinate alla ricerca applicata e allo sviluppo sperimentale;
👉con riferimento ai Programmi Quadro europei, l'Italia contribuisce al bilancio per la ricerca comunitaria in misura pari al 12,5%, ma i finanziamenti che ritornano sono solo l’8,7%. Resta basso anche il tasso di successo delle proposte, che per l'Italia è pari all’8,6%, mentre per Germania, Regno Unito, Francia e Paesi Bassi e Belgio si attesta tra il 14 e il 15%;
👉 all'interno del territorio nazionale si rileva una forte diseguaglianza territoriale: la provincia di Milano è al primo posto come hub di conoscenza, seguita da Bologna, Roma e Firenze. Le poche province del Mezzogiorno che operano come nodi di collaborazioni internazionali presentano un Pil pro-capite nettamente inferiore rispetto al Centro-Nord;
👉 solo lo 0,5% della popolazione italiana in età lavorativa ha conseguito il dottorato di ricerca, rispetto all'1,2% della media europea;
👉 il tasso di occupazione dei dottori di ricerca è pari al 93,5%, ma in Italia si trovano raramente dottori di ricerca nel settore industriale;
👉 le donne rappresentano più della metà dei dottori di ricerca. Tuttavia gli uomini coprono il 60% dei posti nelle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e le donne il 58% nelle altre materie. Si riscontra, inoltre, un gap salariale che nelle scienze mediche vede gli uomini guadagnare 704 euro in più delle donne;
👉 una quota considerevole di studenti italiani svolge il dottorato all'estero, in particolare nelle STEM. Dopo 6 anni dal conseguimento del titolo, il reddito medio mensile, che in Italia è pari a 1.679 euro, raggiunge i 2.700 euro nei Paesi esteri;
👉 la spesa italiana per R&S in rapporto al PIL è in lieve ripresa, così come cresce il personale addetto alle attività di ricerca e sviluppo;
👉 la produzione scientifica resta notevole generando una quantità di pubblicazioni scientifiche (censite dal World of Science) significativa come quota sul totale mondiale (circa il 5%);
👉 la produzione di brevetti continua a essere al di sotto di altri Paesi europei, come Germania e Francia (4.600 brevetti italiani depositati all’Ufficio Europeo dei Brevetti nel 2020, contro i 25.954 della Germania e i 10.554 della Francia).
Per leggere la Relazione:
http://www.dsu.cnr.it/relazione-ricerca-innovazione-2021/